Il tuo consulente di web marketing presentandoti il piano di comunicazione ti ha certamente parlato di obiettivi ma anche di conversioni, questo è dato dal fatto che in genere ad ogni obiettivo di comunicazione è correlata una conversione, o meglio per la maggior parte degli obiettivi è così, perchè altrimenti gli unici dati che potrete analizzare insieme saranno delle vanity metrics, cioè dei dati che non misurano l'efficacia delle tue azioni di comunicazione, ovvero, fuffa!
Per conversione si intende un'azione che il visitatore del sito o della landing page fa (meglio dire che il proprietario del sito gli fa fare), in cambio della sua mail (il più delle volte) o del suo numero di telefono (meno frequentemente). Gli scopi sono due: il primo è quello di lasciare tracce misurabili dell'azione (per esempio, rispetto a tutti i visitatori, in quanti l'hanno compiuta), il secondo, ma non per importanza è quello di raccogliere contatti realmente interessati al prodotto o servizio per inserirlo in una serie di azioni di recall, come un invio di mail dedicate ai suoi specifici interessi. La valutazione della conversione però non finisce qui, perchè la conversione può considerarsi davvero efficace quando è solo il primo passo per trasformare un contatto in un cliente, spesso infatti per conversione, erroneamente, si considera solo la vendita.
A seconda del prodotto o servizio proposto, la risorsa più adatta può essere un contenuto piuttosto che un altro, l'importante che sia il tipo di risorsa che il target gradisce, può trattarsi di: un e-book, un'infografica, un tool gratuito, un video, un coupon sconto.
Questo può sembrare meno appetibile rispetto al vantaggio evidente della conversione precedente, ma se io ho un blog molto specifico, nel quale spiego dettagliatamente la soluzione a problemi concreti, in linea con i problemi del mio target, molto probabilmente potrò contare su molte iscrizioni.
L'iscrizione ad un webinar (soprattutto se gratuito) è un tipo di azione, che consente un doppio risultato, permette di raccogliere molti contatti ma anche di ricevere sulla piattaforma dedicata, domande da parte degli iscritti, per rispondere alle quali si potranno creare delle mail molto specifiche che metteranno gli utenti in una predisposizione positiva al successivo contattato diretto.
Ci sono molte attività (strutture alberghiere, ristoranti, agenzie viaggi, agenzie immobiliari) che posso utilizzare un form di raccolta contatti sul proprio sito con lo scopo di aggiornare chi vuole restare aggiornato sulle offerte o le disponibilità di determinati eventi, spesso si sottovaluta l'effettivo interesse degli utenti di ricevere aggiornamenti direttamente nella propria casella di posta elettronica senza essere costretti a tornare sul sito.
Questa è la conversione più immediata, in questo caso oltre ad ottenere il contatto ho anche una conversione diretta, la vendita.
La conversione è anche legata strettamente al ritorno sull'investimento (ROI), a fronte dell'investimento in azioni di web marketing, valutando il numero di lead (contatti) ottenuti e sfruttati (subito o con un’azione sviluppata nel tempo) per ottenere una vendita, del mio prodotto o servizio. Sarò in grado di calcolare quanto mi è costato ogni singolo contatto e quanto quel contatto ha speso in seguito, valutando così l'oggettivo ritorno sull'investimento in relazione al mio investimento economico. In poche parole la conversione è strettamente correlata al monitoraggio dei dati, ma di questo argomento parleremo in un’altro articolo dedicato.
Se il mio obiettivo è la vendita immediata (macro conversione) il costo dell’investimento sarà valutabile immediatamente, ma di tutti gli utenti che porterò sul mio sito, non tutti saranno disposti ad acquistare immediatamente. I vari tipi di conversione (micro conversioni) mi permettono di trattenere quegli utenti più diffidenti che hanno bisogno di maggiori informazioni prima di acquistare.
Non è detto che ogni pagina del sito debba essere strutturata per “convertire”,anche se sarebbe meglio che ogni pagina offrisse l’opportunità al visitatore di iscriversi alla newsletter e che in ogni pagina che offre un servizio (o prodotto) si offrisse la possibilità di lasciare la propria mail a fronte di un approfondimento (un report, un tool, un’infografica).
Raccogliere liste di mail suddivise per tipologia di iscrizione (informazioni, download, newsletter) consentirà soprattutto di inviare agli iscritti esclusivamente il genere di informazioni che hanno richiesto (eventualmente prodotti o servizi correlati a quello) evitando che mail generaliste li inducano alla disiscrizione, trattando argomenti che interessano più il venditore che il cliente.
Potrebbe interessarti anche:
- Storytelling, l'arte di raccontare se stessi
- Content is the King. Ma in che senso?
- La comunicazione rotonda passa dalle referenze